Cuffietta blu, giacchino verde, forbici e sorriso largo come solo quello dei bimbi sa essere. È toccato al piccolo Matteo Renzi l'onore di tagliare il nastro e inaugurare ufficialmente la rinata elementare Collodi, tirata a lucido grazie a una corposa ristrutturazione. Renzi Matteo, esatto. Come il presidente del Consiglio ed ex sindaco di Firenze. Un simpatico caso di omonimia e un indiretto «grazie» rivolto dalla Giunta al Governo, che attraverso un piano nazionale ha reso possibile i lavori a Bovezzo.
Bovezzo è stato tra i primi Comuni in Italia a chiudere il cantiere nei tempi previsti e tra i paesi bresciani al di sotto dei 10mila abitanti è stato quello che ha messo in campo l'investimento più corposo: 300 mila euro per rifare il trucco all'istituto comprensivo: 200 mila per migliorare l'efficienza energetica della primaria, per la quale è stato confezionato un cappotto, piazzata una soletta isolante e sostituiti tutti gli infissi; il resto per la
sistemazione dell'aula magna della secondaria e la manutenzione delle scuola dell'infanzia.
«Erano soldi nostri che non potevamo usare per rispettare il Patto di stabilità - spiega il vicesindaco di Bovezzo Nicola Fiorin -. Ma non appena il Governo ci ha autorizzati, ci siamo mossi in tempi record. Oltre al mezzo milione, il Comune ha recuperato altri 40 mila euro per rifare i servizi igienici della scuola elementare».
La Collodi è nata nel lontano 1962 e da allora non aveva mai subito interventi.
Per questo la squadra guidata da Antonio Bazzani ha sempre avuto in cima alla lista delle priorità la riqualificazione e l'ammodernamento degli edifici e degli spazi. L'intervento, oltre a difendere gli alunni dagli spifferi freddi che filtravano dai vecchi serramenti, garantirà un importante risparmio in termini di costi per il